Agli “amici” non piacciono troppo neanche i “botti” del tiro al volo previsti per i mondiali di luglio

La sindaco Roberta Tardani è andata fin sul Lago di Garda per presentare i prossimi mondiali di tiro al volo shooting che si terranno a Orvieto il prossimo mese di luglio.  Intanto intorno al campo di tiro a volo Orvieto Shooting Range – Tav il Botto, nato in una parte dismessa della cava del Botto risistemata secondo le normative vigenti, tornano a volare i forestali per un sopralluogo dall’alto dell’intero impianto.  Lo scorso anno sempre all’impianto c’ era stata un’altra visita che non aveva trovato nulla da eccepire.  Anche la soglia del rumore durante le gare e le normali attività è nella norma ma a qualcuno questo evidentemente non basta.  Secondo Veniero Spada, consulente esterno della società di gestione dell’impianto, “sono i soliti noti che cercano di metterci i bastoni tra le ruote.  Il campo del Botto è in piena regola ma qualche amico del Botto non accetta.  Si parla di rumori – continua Spada – ma è chiaro che un campo di tiro a volo ne faccia un po’ ma tutto entro i limiti della normativa vigente, secondo i controlli effettuati”.

Proprio in un post FB “Gli amici del Botto” esprimevano la loro soddisfazione per l’annunciata manifestazione ma evidentemente non tutti gli amici la pensano allo stesso modo.  Intanto sono previste più di 800 persone per gli inizi di luglio così come tante ne erano previste nel 2020 per i campionati europei. “Purtroppo – ricorda Veniero Spada – il covid hi fortemente ridimensionato quell’evento portando i partecipanti a poco più di 250 unità, ma fu un successo.  Ora speriamo che sia la volta buona per il movimento del tiro al volo e per la città.”  Nel frattempo, gli organizzatori hanno già definito l’ampliamento temporaneo del perimetro dell’impianto sportivo. “Abbiamo chiesto ai nostri vicini dell’azienda Basalto la Spicca la possibilità di utilizzare una porzione di terreno che ricade nella parte di cava attiva e inviato alla Regione tutti i documenti richiesti.  Confidiamo che l’iter si chiuda nel più breve tempo possibile per poter poi lavorare a pieno ritmo per l’organizzazione dei mondiali di luglio”

Una parte degli “amici” del Botto non vogliono i mondiali di tiro a volo, tutti non vogliono la cava e l’impianto industriale, quindi “no” a ogni eventualità di crescita sportiva o economica, l’importante è che regni la pace.




Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, confermato alla presidenza Libero Mario Mari

Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, nella riunione del 29 aprile 2022, in occasione dell’approvazione del Bilancio dell’esercizio 2021, ha confermato – per il prossimo quadriennio 2022-2026 – alla carica di presidente dell’Ente Libero Mario Mari, professore ordinario di economia aziendale e, attualmente, direttore del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia.

La Fondazione ha concluso positivamente l’anno 2021 con un avanzo netto di gestione di Euro 1.194.200, incrementando sia il patrimonio netto dell’Ente, che ha raggiunto l’importo di Euro 58.682.663, sia i fondi erogativi, che hanno superato i 2 milioni di Euro. Nel corso del 2021 la Fondazione ha portato a termine una serie di interventi nel pieno rispetto di quanto programmato, con la pubblicazione di tre bandi, attraverso i quali sono stati sostenuti 54 fra progetti e iniziative, e con il finanziamento di alcuni significativi progetti propri.

Fonte: Fondazione CariOrvieto




La giunta approva il bilancio 2021, “realmente risanato, ora via con manutenzioni, promozione turistica e eventi”

La giunta comunale ha approvato il bilancio consuntivo 2021. Il rendiconto della gestione finanziaria, secondo la proposta che sarà presentata al consiglio comunale, garantisce la totale copertura del disavanzo di oltre 4,7 milioni accumulato dall’Ente.  Sono andati a ridurre il passivo, nello specifico, 870 mila euro derivanti dallo svincolo degli accantonamenti al Fondo crediti dubbia esigibilità, 690 mila euro rinvenienti da maggiori entrate e/o minori spese verificatesi nel corso dell’esercizio 2021 e 970.833 euro provenienti dal trasferimento dello Stato per effetto della conversione in legge del D.L. 25 maggio n.73. Tutto questo ha portato – al 31 dicembre 2021 – ad accertare un disavanzo complessivo di 2.265.277 euro che, secondo il piano di rientro contenuto nella relazione tecnica che accompagna il rendiconto, sarà interamente coperto con il contributo istituito dal decreto “Sostegni bis” per far fronte alle esigenze di ripiano dei disavanzi dei Comuni prodotti dalla sentenza della Corte Costituzionale 80/2021.  “Con la definizione del bilancio consuntivo che porteremo alla discussione in Consiglio Comunale – afferma l’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo – possiamo dire che oggi i conti del Comune sono realmente risanati. Un obiettivo sul quale si sono concentrati gli sforzi di questa Amministrazione nell’ultimo anno e che è stato raggiunto non solo mantenendo invariata la spesa per il sociale ma anche mettendo a sistema tutte le agevolazioni e i contributi post Covid e soprattutto tornando a investire sulle manutenzioni, sulla promozione turistica, sugli eventi e sulle politiche culturali per consentire alla città di agganciare la ripartenza. Tre le componenti essenziali – prosegue – che hanno consentito di centrare questo risultato: una forte azione di recupero dei crediti e di velocizzazione degli incassile maggiori entrate e le minori spese nel corso dell’anno e i fondi messi a disposizione dal Decreto Sostegni bis, convertito nella legge 106/21, emanato dal Governo a supporto degli Enti locali in disavanzo che avevano utilizzato il Fondo anticipazioni liquidità per la copertura del passivo ai sensi dell’articolo 39 ter del DL 162/2019. Tale procedura, sulla quale la precedente Amministrazione aveva costruito l’uscita anticipata dal predissesto, era stata dichiarata infatti illegittima dalla Corte costituzionale riproponendo il problema di gestione del deficit. Oggi il disavanzo di bilancio coincide esattamente con il contributo che è stato previsto per il Comune di Orvieto fino al 2030 di cui la prima tranche già erogata consente di coprire le prime tre annualità del piano di rientro”.“

Grazie anche a un’attenta pulizia delle poste in bilancio – conclude – e un saldo positivo dei fondi rischi per 15 milioni di euro, che determina un saldo di cassa di 13 milioni di euro, all’esame del Consiglio Comunale consegniamo dunque conti realmente risanati e in sicurezza”. 




I piccoli e grandi tesori d’arte orvietani “nascosti” dall’incuria

L’arte non ha una classifica, è arte, sempre. Un monumento è un monumento, sempre. Qualcuno sembra non rendersi conto che ogni angolo della città è uno scrigno, più o meno importante, più o meno ricco, più o meno famoso, ma sempre uno scrigno in cui ognuno può trovare il suo personale tesoro. Poi ci sono i cantieri edili, in giro per il centro storico. Bene, troppo spesso si notano intonaci cadenti, altane vista Duomo “sgarrupate”, persiane che si tengono in disaccordo con ogni principio della fisica. Bene i bonus facciate e 110 per cento che hanno dato nuovo slancio ad un settore, quello edile, che sta attraversando una profonda crisi.

infine ci arrivano in redazione le foto che non vorremmo mai vedere. Secchioni in file sterminate in piazze importanti, addossate a monumenti importanti, arcinoti e pubblicizzati. Le strade con i sampietrini divelti o totalmente sconnessi o scollati. Il Comune sta intervenendo ma la situazione è spesso insostenibile e soprattutto pericolosa in particolare per gli anziani che sempre più spesso cadono o inciampano nel “sampietrino galeotto”. L’ultima foto che ci è arrivata e che pubblichiamo e per la quale ringraziamo il lettore, ci fa capire che la strada per la civiltà è ancora lunga, molto lunga. La location è Piazza dell’Erba dove c’è un pozzo dello Scalza. Nei pressi c’è un cantiere edile. Il risultato è ben visibile nella foto: rete protettiva sul pozzo, detriti in giro e due bicilette appoggiate come se quello non fosse un monumento, piccolo sì ma pur sempre un monumento, ma un muro qualsiasi. C’è chi ha riproposto di liberare delle macchine la piccola piazza e probabilmente questo sarebbe un ottimo segnale. Come sarebbe un ottimo segnale vietare che le macchine e i furgoni aggrediscano la Chiesa di San Giuseppe o il pozzo al Palazzo del Popolo o piazza del Duomo vicino alla fontanella e non solo. Lì si deve vigilare, prevenire e eventualmente punire chi trasgredisce. Sarebbe anche auspicabile che via Duomo e il Corso, dal Teatro, diventino una vera isola pedonale, con eccezioni estremamente limitate, senza il transito continuo di furgoni, macchine, motorini, che non vengono controllati se non dalle telecamere che eventualmente sanzionano le infrazioni ma che non evitano il continuo passaggio di veicoli nelle strade più frequentate da cittadini e turisti.

Oltre i divieti serve maggiore rigore nei controlli ma prima di tutto serve la consapevolezza che Orvieto è uno scrigno tutto da scoprire, passo dopo passo, e gli orvietani ne devono essere i custodi gelosi, consapevoli e rigorosi.




Il Museo Faina e la mostra dei costumi del corteo salgono a bordo dei Frecciarossa

La Freccia è un magazine edito dalle Ferrovie dello Stato Italiane, che viene distribuito gratuitamente a bordo delle Frecce, nei Freccialounge e nei FrecciaClub delle stazioni. Può essere consultato,
inoltre, sul sito FSnews.it e dal portale Frecce Trenitalia. Negli anni si è ritagliato uno spazio di notevole importanza rivolgendosi prevalentemente a un pubblico in viaggio, curioso e con interessi culturali, artistici e musicali.
Nel numero di maggio un articolo, a firma di Francesca Ventre, illustra il Museo “Claudio Faina” ricostruendone le vicende collezionistiche, che ne hanno determinato la formazione, e presentando alcuni dei capolavori che accoglie e in grado di renderlo uno dei musei archeologici più interessanti
d’Italia. L’autrice ha parole particolarmente lusinghiere e osserva che la Fondazione per il Museo “Claudio Faina” rappresenta: “il primo organismo simile costituito in Italia, sul modello americano” a gestire un museo. Lo sguardo attento della giornalista si allarga poi al modo originale di raggiungere il centro storico della città attraverso la funicolare e ad alcuni dei suoi monumenti più significativi, a partire dal Duomo. La cui facciata può essere letta e apprezzata a pieno proprio dalle finestre di Palazzo Faina.
Spazio viene dato anche alla mostra ospitata attualmente nel museo (sino al 19 giugno) e dedicata ai costumi del Corteo Storico e, in particolare, a quello del Capitano del Popolo. L’articolo è un riconoscimento importante per il museo orvietano, che ne proietta l’immagine in una dimensione nazionale e presso un pubblico vasto e amante dei viaggi.